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venerdì 9 settembre 2011

SERIE A: BILANCIO DEL MERCATO (PRIMA PARTE)

Nemmeno io posso sfuggire alla tentazione di "pagellare" il mercato appena concluso, a poche ore dalla tanto sospirata partenza della Serie A. Ovviamente pronto ad essere smentito su tutta la linea, come del resto capita sistematicamente a tante firme assai più prestigiose della mia! Ecco la prima parte.

ATALANTA - Cigarini e Brighi, giocatori da media - alta classifica, accrescono in maniera esponenziale il valore del centrocampo orobico. Attesa la consacrazione di Consigli, dopo anni di gavetta. Lucchini e Masiello ottimi puntelli di categoria in terza linea, fasce intriganti con Schelotto e soprattutto con Bonaventura, a tratti devastante l'anno passato in B, piedi fatati, efficace sia sull'esterno che al centro.
Ampio ventaglio di soluzioni in attacco, dove l'assenza di Doni non dovrebbe pesare più di tanto: Denis potrebbe rendere al meglio in una dimensione più consona alle sue qualità (buone, ma non eccelse), mentre molto ci si aspetta da Gabbiadini, rivelazione cadetta, sempre che gli venga concesso il giusto spazio. In definitiva, squadra equilibrata e qualitativa, che non dovrebbe faticare ad approdare a posizioni tranquille e che, se annullasse in tempi rapidi l'handicap, potrebbe ambire anche a qualcosa di più.

BOLOGNA - Appare indebolito rispetto all'anno passato. Sono andati via tre pilastri autentici come Viviano, Britos e Della Rocca, e i rimpiazzi non paiono all'altezza. Di Vaio ha un anno in più, fra poco saranno 36, continuerà ad essere perennemente inesorabile sotto porta come un ragazzino? Portanova resta un baluardo difensivo, ma è un po' più solo, anche se, dietro a lui, Gillet, pur non essendo un fenomeno, è portiere di discreto affidamento e dovrebbe garantire qualche parata decisiva.
Centrocampo povero di qualità, Konè al posto di Della Rocca non pare un grande affare, per fortuna c'è sempre la roccia Mudingayi, mentre è attesa l'esplosione di Khrin. In attacco, ottimo l'affare Acquafresca, che vuol continuare a risalire la china e magari, perché no, avvicinarsi all'azzurro finora toccato solo con l'Under 21. L'ex genoano Rodriguez promette bene ma è un'incognita, mentre molto ruoterà intorno a Diamanti: tanto reclamizzato, ma assai poco decisivo finora in Serie A. Se riuscirà a dare continuità al suo talento, potrà caricarsi sulle spalle la squadra e condurla a una salvezza che, comunque, pare l'unico obiettivo plausibile per i petroniani.

CAGLIARI - Solo il campo potrà dire quanto valga effettivamente questa squadra, che sulla carta appare indebolita dalle cessioni di Acquafresca e Lazzari. Ekdal è un rinforzo di discreta sostanza, che però non rappresenta un autentico valore aggiunto, mentre c’è da sperare che fra i tanti carneadi arrivati qualcuno faccia il botto, soprattutto Ribeiro in attacco, e che Nené trovi quella continuità finora mai avuta.
Ci sono comunque diverse certezze, in primis nella zona nevralgica, che fra Nainngolan, Biondini, Conti e Cossu propone uno dei centrocampi più qualitativi dell’intera massima serie (“grandi” a parte). E anche la difesa, con le colonne Canini e Agostini e il nazionale Astori atteso alla consacrazione, non se la passa male. Chi farà i gol? E poi la liquidazione di Donadoni, che aveva fatto bene ma non ha mai la possibilità di lavorare con serenità a un progetto. Ficcadenti è una buona scelta, ma non un salto di qualità.

CATANIA - Sarà ancora lotta per la salvezza fino all’ultimo, ma la squadra etnea appare ben attrezzata. La perdita più grave è quella di Silvestre: Legrottaglie è un nome di grido ma al contempo un punto interrogativo, se l’età non si farà sentire più di tanto e se non peserà la stagione di quasi totale inattività, potrà non far rimpiangere l’argentino. Almiron al centro è un buon rinforzo, deve ritrovare voglia e fiducia nei propri mezzi, Lanzafame è una variabile impazzita per l’attacco, l’ideale per una formazione che da sempre è abituata a raccogliere punti preziosi anche con le grandi.
Si spera di rivedere un po’ più di Italia in formazione, dopo la sbornia argentina (francamente eccessiva) dell’ultimo campionato: in questo senso, meritano senz’altro spazio Capuano, il ritrovato Biagianti (uno da palcoscenici più prestigiosi) e il genietto Lodi, l’anno scorso decisivo. Altre certezze: il portiere Andujar, sempre più sicuro dei propri mezzi, il trequartista Gomez, positivo nell'ultimo campionato, e il bomber Maxi Lopez, abbastanza inspiegabilmente rimasto in Sicilia nonostante le numerose richieste.

CESENA - Bene, molto bene. Squadra rinforzata in tutti i reparti: Comotto in difesa (meglio del sopravvalutato Marco Rossi), al centro Candreva (che meriterebbe ben altri palcoscenici, ricordiamo che ha assaggiato la Nazionale), in attacco Mutu (che però è più incognita di quanto si creda, per età, carattere e motivazioni), l'affidabile Eder, l'incostante Ghezzal e Rennella, che potrebbe essere una delle sorprese del torneo. Se almeno una parte di questi troverà un rendimento decente, la perdita di Giaccherini dovrebbe venire assorbita senza troppi danni. E poi c’è sempre Parolo, centrocampista coi fiocchi: solo in Italia un elemento come lui può non trovare spazio in una grande.
 Altra certezza è il difensore Von Bergen, mentre le tante primavere di Antonioli e Colucci potrebbero cominciare a pesare. In ogni caso, compagine completa, solida ed equilibrata, in grado senz'altro di guadagnarsi la permanenza.

CHIEVO - Il vero colpo è la conferma di Sorrentino, da anni richiestissimo anche da compagini di medio - alto livello. Per il resto, campagna basata essenzialmente sui giovani: da tenere d'occhio Acerbi, uno dei difensori italiani più promettenti, che avrà al suo fianco garanzie autentiche come Sardo, Mandelli e Cesar. Qualche perplessità sul centrocampo: si farà sentire la perdita di Constant, Sammarco è solo un buon mestierante, dopo le sfavillanti promesse di inizio carriera, Hetemaj non può suscitare entusiasmi, qualche problema ci sarà in fase di construzione della manovra, a occhio e croce mancano fantasia e genio.
Davanti, aria di novità: Pellissier rimane il totem, Grandolfo, esploso nel finale di campionato a Bari, farà esperienza, mentre fossimo in Di Carlo punteremmo forte su Paloschi, uno che ha tutto per fare una carriera coi fiocchi e che merita piena fiducia. La sensazione, comunque, è che la corsa alla salvezza sarà quest'anno più difficile per i veronesi.

FIORENTINA - Si parlava di smobilitazione, invece alla fine i danni sono stati limitati egregiamente. Montolivo e Gilardino sono rimasti, magari malvolentieri, ma sulla loro professionalità non dovrebbero sussistere dubbi. La difesa ha perso Frey e la cosa peserà, perché Boruc non è il massimo dell'affidabilità, ma ha acquisito un Nazionale, Cassani, e scusate se è poco, e poi ci sono sempre Natali, Gamberini, Kroldrup, Camporese e Pasqual: reparto che dà sostanziale affidabilità.
E' rimasto anche Vargas, e al centro sono arrivati Munari e soprattutto il fantasista Lazzari, per tacere di Kharja, che ha buoni mezzi tecnici ma a Genova non ha certo brillato, tanto da finire nel mirino dei tifosi rossoblù, che lo hanno accusato di scarso impegno. Ampio ventaglio di scelte per l'attacco: accanto a Gila, il ritrovato Jovetic, pronto a riprendere il discorso drammaticamente interrotto dall'infortunio, un Liajic ancora in sboccio e un Cerci che ha dato vistosi segni di risveglio negli ultimi mesi della passata stagione. Se l'ambiente non sarà percorso da tensioni e malumori eccessivi, Europa League ampiamente alla portata. 

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