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domenica 3 dicembre 2017

VERSO SANREMO 2018: GIRO D'ORIZZONTE SUI POSSIBILI BIG IN GARA. IPOTESI E SOGNI


Meno di due settimane di attesa, e poi si compirà il tradizionale rito dell’annuncio del cast del Festivalone. I Big (o Campioni) in lizza verranno svelati, come da fresca consuetudine, nel corso di “Sarà Sanremo”, la serata televisiva (quest'anno in programma il 15 dicembre) che selezionerà anche le Nuove proposte da far sfilare in febbraio all’Ariston: fra sedici ne verranno scelte sei, alle quali si aggiungeranno i due vincitori di Area Sanremo. Degli emergenti avremo modo di riparlare: qui ci preme soprattutto fare il punto sui volti noti in coda per entrare nell’elenco dei magnifici venti. 
NON E’ IL SANREMO PIU’ DIFFICILE - C’è forse più attesa del solito, come testimonia la ridda di nomi e indiscrezioni di questi giorni. Normale: da un direttore artistico come Claudio Baglioni si pretende un “listone” di alto profilo e qualità, più eterogeneo ed equilibrato, sul piano dei generi canori, rispetto all’ultimo di Carlo Conti, che si era caratterizzato per una matrice prettamente pop commerciale (con conseguente successo di mercato, va sottolineato). Quello che alcune voci autorevoli hanno già bollato come il “Sanremo più difficile di tutti i tempi”, in realtà non sarà tale: chiaro che venire dopo il triennio trionfale 2015-2017 rappresenta una sfida impegnativa (e lo sarebbe stato per chiunque), ma il cantautore romano ha spalle larghe, indipendenza di giudizio e gusto musicale in abbondanti dosi; di certo c’è che si è partiti ad handicap, differendo eccessivamente la nomina del responsabile della kermesse, ma il regolamento-garanzia per i cantanti (nessuna eliminazione in entrambe le categorie, tutti arriveranno alle finali di venerdì e sabato) e la conseguente “benedizione” arrivata dalle case discografiche dovrebbero aver spianato la strada a un’edizione quantomeno di buon livello: i veri Sanremo difficili sono stati proprio quelli che non hanno potuto contare sull’appoggio della grande industria di settore, penso ad esempio alle rassegne del 1975 (oltretutto quasi ignorata dalla tv, come tante altre svoltesi nei Settanta) e del 2004. 
CI SARA’ QUALCHE GROSSO CALIBRO? - Veniamo al dunque. Fra i tanti papabili di cui si vocifera ci sono certamente nomi insoliti, come i ricostituiti Decibel di Enrico Ruggeri, Enzo Avitabile con il suo inconfondibile stile etno – partenopeo, la coppia vintage Roby Facchinetti – Riccardo Fogli, il sempre imprevedibile Morgan, oppure Omar Pedrini e Negrita che mancano da diverso tempo dal palco rivierasco; tuttavia il grosso dei candidati pare essere rappresentato da recenti habitué della manifestazione, mentre non è finora uscito il grossissimo personaggio, quello che ci si aspetterebbe da un  selezionatore di peso come Baglioni, che col suo carisma e la sua credibilità dovrebbe almeno tentare di portare in Liguria due o tre artisti spacca-classifiche o comunque di enorme prestigio; una Elisa, una Giorgia o una Carmen Consoli, un Venditti che dopo decenni di ostracismo potrebbe infine sciogliere le sue riserve sulla manifestazione (non avrebbe nulla da perdere), un Renato Zero di ritorno un quarto di secolo dopo “Ave Maria”, un Antonacci o un Cremonini che però sono appena sbarcati nei negozi coi loro ultimi lavori…Comunque, nel caso non arrivasse alcun esponente della nostra élite canora, poco male, visto che Sanremo da sempre rappresenta soprattutto una vetrina importante per l’affollatissima categoria di cantanti della "classe media", eccellenti professionisti che non mobilitano masse oceaniche di fans ma sfornano comunque ottime produzioni, e necessitano di una spinta promozionale maggiore per ottenere visibilità mediatica. 
I RITORNI DAL PASSATO RECENTE - Da sempre, sul blog, in sede di pronostico passo al setaccio i cast degli anni recenti, per cercare di intuire chi potrebbe tornare in lizza a distanza di poco tempo. Riguardo al 2017, si parla di una coppia inedita formata da Ermal Meta e Fabrizio Moro, sicuramente fra i protagonisti più apprezzati dell’edizione passata; possibili i tentativi di Elodie, Bianca Atzei, una Paola Turci meritatamente tornata in auge, Sergio Sylvestre, e quel Michele Bravi che fu la rivelazione più sorprendente e inattesa, dodici mesi fa; probabile ci provino anche Lele, il vincitore della sezione Giovani, che però non ha sfondato sul mercato, e magari i La Rua, esclusi fra le polemiche in sede di “Sarà Sanremo” ma poi premiati da pubblico e critica.
Fra i partecipanti del 2016, candidabili per una ricomparsa sono senz’altro Annalisa, Dolcenera, Noemi, Neffa, Arisa e Lorenzo Fragola (gli ultimi due, con la supervisione di Takagi & Ketra, hanno dato voce a uno dei brani più fortunati dell'estate scorsa, “L’esercito del selfie”), e ancora Deborah Iurato e Giovanni Caccamo. Un nome di spicco sarebbe stato quello di Francesca Michielin, artefice di un clamoroso exploit due anni fa (secondo posto e partecipazione all'Eurovision Song Contest): nel 2018 avrebbe potuto inseguire la definitiva consacrazione personale attraverso il palco sanremese, il suo nuovo album è però in uscita a gennaio, difficile un repackaging a così  breve distanza di tempo. 
Il 2015, prima edizione griffata Conti, propone come papabili Anna Tatangelo, Irene Grandi, Gianluca Grignani, Nina Zilli,  Malika Ayane, Alex Britti, mentre dagli anni di Fazio sarebbe giunto il momento di riemergere per i bravi e sottovalutati Renzo Rubino, Zibba, Diodato e Antonio Maggio,  nonché per Raphael Gualazzi, Max Gazzè, i Modà, la raffinata Simona Molinari e, perché no, Marco Mengoni, che dopo la vittoria del 2013 ha percorso lontano da Sanremo una strada tutto sommato felice, ma che se avesse un pezzo-bomba potrebbe tranquillamente rimettersi in gioco all’Ariston, così come sarebbe piacevole ritrovare Emma, che dopo "Amami" ha raccolto soddisfazioni più televisive che discografiche.
CARTA, BIONDI, AMOROSO... - Parlando di ex trionfatori, Marco Carta si ripresenterebbe in versione più matura rispetto all’immeritato trionfo del 2009, e con un asso in più da giocare, quello della duplice affermazione a “Tale e quale show”, nel torneo 2017 e nella supersfida fra i migliori delle ultime due edizioni del varietà, conclusasi venerdì scorso. Potrebbe essere la volta buona per il “debutto” di Mario Biondi, e a proposito di “esordienti di successo” rilanciamo anche quest’anno il nome di Alessandra Amoroso, campionessa del pop melodico contemporaneo, uno dei prodotti meglio riusciti di sempre, fra i tanti dell’universo talent. Fra i mattatori dei primi anni Duemila, invece, occhio ai Tiromancino e alle ricostituite Vibrazioni di Francesco Sarcina, nonché a L’Aura, tornata alla ribalta di recente con un album che ne ha confermato l'eclettismo artistico. Discorso a parte per altri due protagonisti di diversi Festival recenti, Nek e Francesco Renga, che hanno di recente formato un trio di giganti con Max Pezzali: di loro si parla come di possibili ospiti, ma averli in gara incrementerebbe l’interesse attorno alla kermesse, per un tentativo di ripetere l’exploit di un altro tris d'assi entrato nella storia, il Morandi – Ruggeri – Tozzi del 1987. 
LE VEDETTES DI OGGI, FRA POP E RAP - Fra i “dernier cris” della canzone italiana, non sono da escludersi le proposte dei The Kolors e dei Thegiornalisti, sulla scia del tormentone estivo “Riccione”, così come quelle della scatenata Baby K. o di Mario Venuti, un veterano rilanciatosi prepotentemente nella stagione calda dopo alcuni anni di oblio (grande successo per l'orecchiabilissima "Caduto dalle stelle"); fra i nomi più gettonati dei mesi canicolari ci sono stati anche quelli di Benji & Fede (“Succede tutto per una ragione” assieme ad Annalisa): chissà che non si sentano finalmente pronti per il grande cimento sulla ribalta più importante... E non dimentichiamoci di "Amici" amatissimi dal pubblico più giovane, da Riki, la creatura più recente di Maria De Filippi, a Briga. Si è parlato anche della brava Levante, che sta vivendo un momento di enorme popolarità: pare che nella settimana del Festival sia in tournée, ma mai dire mai, sarebbe un nome forte del cartellone e porterebbe senz'altro una ventata di modernità, col suo originale stile di scrittura.
Sempre in riferimento all’attuale panorama discografico italiano, sarà molto difficile ignorare la galassia rap, che ha letteralmente invaso le chart e portato alla ribalta un nugolo di volti nuovi immediatamente baciati dalla fama. Certo dipenderà da chi, fra gli esponenti di questo settore, deciderà di scendere in campo: i nomi più pregiati sarebbero quelli di personaggi come Emis Killa, Guè Pequeno, Fabri Fibra e Marrakash, ormai veterani del genere, o emergenti di grido come Coez e Ghali, oppure Rocco Hunt già avvezzo ai rischi della gara ligure. 
VETERANI, ANNI '90, ARTISTI FUORI DAL GIRO... - Poi ci sarebbero altre categorie in cui pescare a piene mani: gli interpreti di lunghissimo corso che ogni anno ci riprovano, da Fausto Leali ai nuovi Ricchi e Poveri, da Marcella a Loredana Bertè, da Amedeo Minghi ai Nomadi; i nomi fuori dai circuiti meramente commerciali ma di gran raffinatezza come Sergio Cammariere, Teresa De Sio, Eduardo De Crescenzo, Alice o i più giovani Niccolò Agliardi, Paolo Simoni, Le Luci della Centrale Elettrica, Riccardo Sinigallia, Baustelle e Brunori Sas, tutti artisti lontani dai riflettori ma che con Baglioni potrebbero trovare uno spiraglio mainstream; e infine i tanti reduci degli anni Novanta, da sempre per me un tasto dolente in quanto, nonostante l’indubbio valore di molti, per troppo tempo sono finiti ai margini del mercato: penso a gente come Massimo Di Cataldo, Aleandro Baldi, Paolo Vallesi (ricomparso l’anno passato con una passerella fuori concorso, in coppia con Amara), Mietta, Mariella Nava, Silvia Salemi, Gerardina Trovato (ci ha provato nel 2017, senza fortuna), Gatto Panceri (che ha dichiarato sul suo profilo Facebook di aver presentato un brano alla commissione), i Jalisse e quell’Alexia che è in fase di prepotente rilancio. 

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